Il Progetto Scuola

Il progetto propone un approccio educativo alla problematica della mobilità; uno sguardo nuovo che faccia nascere una cultura della sostenibilità che unisca aspetti ambientali, sociali, economici ed etici.

Educare alla sostenibilità vuol dire promuovere un percorso educativo attraverso il quale le persone possano liberamente scegliere uno stile di vita orientato dai principi dello sviluppo sostenibile, meno impattante per il Pianeta e più rispettoso delle persone che lo abitano.

La mobilità è problematica complessa tra aspetti ambientali (come l’impatto dei mezzi di trasporto sulla qualità dell’aria e della salute) aspetti socio-culturali (il problema della sicurezza e le vittime sulla strada, i modelli culturali legati al mito dell’automobile, la difficile convivenza tra gli utenti della strada) e aspetti economici e progettuali (come gli interessi legati all’industria via gomma, le difficoltà di una progettazione in chiave sostenibile delle città).
Una riflessione educativa sulla mobilità sostenibile è una grande opportunità per far nascere una mentalità diversa orientata alla “qualità delle vita” nelle nostre città come spazio da vivere assieme, potendole vedere non solo come sono oggi, ma soprattutto immaginando come potranno essere domani.

il progetto è stato realizzato a:

la formazione degli educatori: Le Tappe

Ancona

Fano

La tappa di Fano, rappresenta l’incontro conclusivo del percorso per gli educatori avviato dalla Fondazione.

Alla giornata hanno preso parte 15 ragazzi e ragazze (scuola secondaria inferiore) che hanno avuto modo di sperimentare l’approccio formativo ideato. Hanno infatti partecipato a quattro laboratori, tenuti da diversi educatori, su quattro tematiche:

  1. Sicurezza e velocità
  2. Mass media e linguaggio
  3. Spazio e bene comune
  4. Ambiente e salute

A conclusione del laboratorio è stato chiesto ai ragazzi di scrivere le loro impressioni sulle attività svolte e di posizionare i post-it sul termometro, da 0 a 10.

Il positivo feedback ricevuto ci ha reso molto felici del percorso svolto.

Jesi

I commenti di alcuni degli educatori che hanno partecipato alla tappa di Jesi.

E’ andata molto bene, siamo stati produttivi, abbiamo individuato tutto quello che ci serve per pianificare il futuro della Fondazione rispetto ai percorsi con le scuole. Negli ultimi mesi abbiamo registrato un costante aumento delle richieste da parte degli Istituti, in tutta Italia, e per questo è necessario standardizzare gli interventi mantenendo l’alta qualità e il taglio trasversale rispetto ai temi trattati che contraddistingue il Progetto Scuola.

Matteo Dondè, architetto urbanista, esperto di Città 30, Milano

Abbiamo ripercorso l’esperienza al Liceo Einstein che è stata molto costruttiva per tutti. Ha rappresentato infatti un esempio virtuoso in cui la collaborazione tra istituzioni e educatori ha fatto sì che gli studenti abbiano messo a frutto il percorso svolto con degli elaborati davvero interessanti. Tutti noi educatori che abbiamo preso parte alla tappa di Jesi crediamo sempre più al Progetto Scuola e ne siamo davvero entusiasti. Per questo ci impegniamo per metterlo a sistema e farlo arrivare in tutte le Scuole.

Silvia Emiliani, esperta di marketing, Porto Potenza Picena

Mi piace poter fare parte di questo importante processo di crescita. Sento infatti che la Fondazione sta crescendo e cercando di trovare una forma che possa permettergli di raggiungere vecchi e nuovi obiettivi. Credo che la Fondazione debba strutturarsi, soprattutto nelle grandi città così da poter offrire una formazione continua nelle scuole. Iniziamo ad essere un buon numero di educatori e trovo questa cosa molto positiva, perché nessuno è tuttologo e ognuno di noi ha invece una propria competenza da portare nel processo. Sono stato bene a Jesi e felice di stare a Filottrano.

Roberto Murgia, educatore professionale, responsabile Biciofficina BOOM, Genova

Come al solito questi incontri sono estremamente formativi e motivazionali. Si caratterizzano per la magia dello scambio e sono un’occasione unica per porci continue domande e per  metterci sempre in discussione, con un fine ben chiaro e condiviso da tutti. Vorrei ci fossero più spesso! 

Claudia Santinelli, insegnante, Jesi