A Genova intitolazione ciclabile Scarponi Rinaldi

Mercoledì 8 maggio a Genova la cerimonia di intitolazione della pista ciclabile a Michele Scarponi, ciclista professionista e a Rocco Rinaldi, ciclista amatoriale genovese, in memoria di tutte le vittime sulla strada.

Oltre a Marco e Luca, figlio di Rocco, tante le persone intervenute: Alessandra Bianchi, assessore allo Sport, Matteo Campora, assessore alla Mobilità Integrata, Trasporti e Ambiente, Antonino Gambino, assessore alla Sicurezza e alla Polizia Locale, Vincenzo Nibali, capitano, compagno di squadra e amico di Michele, Davide Cassani, ex CT della Nazionale italiana di ciclismo, Mauro Vegni, direttore del Giro d’Italia.

Tanti anche gli appassionati di ciclismo e rappresentanti delle associazioni impegnate sul fronte della mobilità ciclabile e sostenibile che hanno partecipato.

Sono felice di essere stato coinvolto in questa giornata speciale, dedicata al ricordo e al tema delle infrastrutture ciclabili da coniugare con la sicurezza delle persone – racconta Nibali – Grazie di cuore alla famiglia Scarponi e in particolare a Marco per mantenere viva la memoria di Michele, un grandissimo amico con il quale abbiamo condiviso molte vittorie. Il lavoro portato avanti dalla Fondazione Michele Scarponi è molto importante sotto vari profili: l’educazione stradale, l’attivazione sportiva e la promozione del territorio.

Perché l’intitolazione a Michele

L’intitolazione della pista ciclabile è un’iniziativa realizzata dal Comune di Genova dopo il sondaggio online lanciato nel 2022 da FIAB Genova e dal collettivo #genovaciclabile, e a seguito di una mozione approvata in Consiglio Comunale.

Il sondaggio ha deciso di dedicare la ciclabile di corso Italia a Michele Scarponi e Rocco Rinaldi.

«Un’iniziativa importante che mi evoca tantissimi ricordi legati alla figura di Michele Scarponi, un personaggio unico: non solo il grande sportivo che tutti abbiamo ammirato sulle strade del ciclismo e in televisione, ma soprattutto un grande uomo il cui sorriso in mezzo al gruppo era di conforto per tutti gli altri corridori – sottolinea Vegni – Michele, oltre che un campione dello sport, era un campione di umanità

Dell’intitolazione ne parla anche il Corriere della Sera (leggi qui), qui invece  il servizio del Comune di Genova

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